GIOVEDI' SANTO - Processione di Cristo Morto verso il Calvario (ora non più)

Fino al 1995, la sera del Giovedì Santo, al termine delle funzioni nelle varie parrocchie, la Confraternita Figli di Maria SS. del Rosario si riuniva in chiesa.
Il "Superiore" usciva dall'urna trasparente il Cristo morto e lo deponeva sul "Letto" per coprirlo poi con un velo di antichissima manifattura. Il "Letto" era poi collocato al centro della Chiesa e veniva "taliatu" (vegliato) dai confrati.
Bisogna precisare che il "Letto" del Giovedì Santo, non è lo stesso di quello del Venerdì.
Il primo era ornato la mattina del Giovedì Santo dalle consorelle con corredi di colore rosso porpora; il secondo con ornamenti di colore bianco ed era impiegato nella processione serale del Venerdì Santo.
Nella sagrestia il "Superiore", il "Seggio" e i consiglieri si riunivano per discutere sugli ultimi preparativi.
Alle 21:30 circa, spente le luci della chiesa ed organizzata la processione, il "Superiore" pronunciava la frase: "Grapìti li porti". Questo era l’ordine con cui il "Superiore" autorizzava i confrati ad aprire il portone centrale della chiesa e dare inizio così alla processione.
Il letto, sovrastato da un baldacchino antichissimo portato a mano dai confrati, percorreva vie secondarie del paese fino ad arrivare al Calvario.
Giunti al Calvario, il Cristo veniva deposto su un altro "Letto", collocato ai piedi della croce (U littu cunsatu o cravaniu), dove tutta la notte veniva vegliato dai confrati e da altri fedeli.

- Testo tratto dal web.